Condividi su facebook
società
Decimo
anniversario dell'uccisione di Gianluca Congiusta
di pino ROTTA
Il 25 maggio ricorre il decimo anniversario dell'uccisione di
Gianluca Congiusta, in questi anni Mario Congiusta, padre di Gianluca, si è
speso come nessuno in questa terra di Calabria per affermare il valore della
giustizia separato dalla
vendetta,
una lezione di dignità e di forza umana e civile, monito per tutti coloro che si
sentono coinvolti in questa battaglia che è allo stesso tempo anche pedagogica e
culturale e che è stata colta e riconosciuta con iniziative di vario genere da
molte scuole, comuni ed associazioni in tutta Italia.
La presidenza del Club Ausonia, la Redazione di Helios
Magazine e il Coordinamento CONSCOM Calabria, si sono resi promotori presso
l'Amministrazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria,
l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e a Regione Calabria, affinché
si organizzi la celebrazione della ricorrenza con la consegna di una targa da
installare presso un sito scelto dalle stesse amministrazioni con adeguate
cerimonie di commemorazione.
A rispondere all’appello, lanciato a Siderno
dall’associazione CambiaMenti è stata proprio l’Amministrazione comunale,
Commissariata dal Ministero dell’Interno, la quale ha deciso di avviare l’iter
per l’intitolazione dell’attuale Via Torrente
Arena o
del largo/piazza, dove attualmente è posta la stele in memoria di Gianluca
Congiusta.
Dalle altre Amministrazioni, democraticamente elette,
aspettiamo ancora una qualunque decisione.
Chi era Gianluca
Gianluca nasce il 19 dicembre 1973 da Mario Congiusta
(nella foto accanto) e Donatella Catalano. Dopo di lui nascono le sorelle
Roberta ed Alessandra. La sua è una normalissima famiglia, che da tre
generazioni si occupa di commercio, onesta e dignitosa, come ce ne sono tante
nella Calabria.
Dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo si iscrive
all’Istituto Tecnico per il Turismo, che frequenta con ottimi risultati.
Contemporaneamente comincia a lavorare, nel tempo libero, nel negozio del padre
(vendita di elettrodomestici, telefonia ecc.). Si reca varie volte all’estero,
Inghilterra, Germania, Francia e Scozia, per lo studio delle lingue straniere.
Durante l’ultimo anno delle scuole superiori
viene colpito da una grave malattia, linfoma non hodking ci dicono i medici, un
tumore, forse meno infido di quello che a distanza di quindici anni lo uccide.
Gianluca aveva solo diciassette anni, combatte la sua prima battaglia da
gladiatore contro la morte e la vince. Al rientro da Bologna, dopo circa un
anno, riprende gli studi, recuperando l’anno perso.
Consegue il diploma di Operatore Turistico e
segue poi uno stage a Roma presso un importante Tour Operator. Si iscrive
all’università di Messina nella facoltà di Economia e Commercio, studi che non
terminerà perchè inizia il suo impegno diretto nel mondo del lavoro. Gianluca
pratica vari sport, basket, nuoto, canottaggio, trekking ecc. Nonostante il suo
grande impegno in campo lavorativo, la sua sete di sapere lo porta ad iscriversi
alla facoltà di scienze politiche, corso di laurea in servizio sociale.
Un giovane che avrebbe solo voluto dare corpo ai suoi sogni,
con la purezza dei suoi sentimenti e la normalità della sua vita, vissuta in un
angolo infelice del nostro Paese.
I suoi sogni si sono spenti, per mano criminale, il 24 maggio
2005, ma nella nostra memoria Gianluca rimane vivo e nella nostra azione
quotidiana diventa monito fermo per non piegarsi mai alla violenza mafiosa e per
aspettare una pena esemplare per i colpevoli del suo omicidio.
|