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Decimo anniversario dell'uccisione di Gianluca Congiusta

di pino ROTTA

 

 

 

 

 

Il 25 maggio ricorre il decimo anniversario dell'uccisione di Gianluca Congiusta, in questi anni Mario Congiusta, padre di Gianluca, si è speso come nessuno in questa terra di Calabria per affermare il valore della giustizia separato dalla vendetta, una lezione di dignità e di forza umana e civile, monito per tutti coloro che si sentono coinvolti in questa battaglia che è allo stesso tempo anche pedagogica e culturale e che è stata colta e riconosciuta con iniziative di vario genere da molte scuole, comuni ed associazioni in tutta Italia.

La presidenza del Club Ausonia, la Redazione di Helios Magazine e il Coordinamento CONSCOM Calabria, si sono resi promotori presso l'Amministrazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e a Regione Calabria, affinché si organizzi la celebrazione della ricorrenza con la consegna di una targa da installare presso un sito scelto dalle stesse amministrazioni con adeguate cerimonie di commemorazione.

A rispondere all’appello, lanciato a Siderno dall’associazione CambiaMenti è stata proprio l’Amministrazione comunale, Commissariata dal Ministero dell’Interno, la quale ha deciso di avviare l’iter per l’intitolazione dell’attuale Via Torrente  Arena o del largo/piazza, dove attualmente è posta la stele in memoria di Gianluca Congiusta.

Dalle altre Amministrazioni, democraticamente elette, aspettiamo ancora una qualunque decisione.

Chi era Gianluca

Gianluca nasce il 19 dicembre 1973 da Mario Congiusta (nella foto accanto) e Donatella Catalano. Dopo di lui nascono le sorelle Roberta ed Alessandra. La sua è una normalissima famiglia, che da tre generazioni si occupa di commercio, onesta e dignitosa, come ce ne sono tante nella Calabria.

Dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo si iscrive all’Istituto Tecnico per il Turismo, che frequenta con ottimi risultati. Contemporaneamente comincia a lavorare, nel tempo libero, nel negozio del padre (vendita di elettrodomestici, telefonia ecc.). Si reca varie volte all’estero, Inghilterra, Germania, Francia e Scozia, per lo studio delle lingue straniere.
Durante l’ultimo anno delle scuole superiori viene colpito da una grave malattia, linfoma non hodking ci dicono i medici, un tumore, forse meno infido di quello che a distanza di quindici anni lo uccide. Gianluca aveva solo diciassette anni, combatte la sua prima battaglia da gladiatore contro la morte e la vince. Al rientro da Bologna, dopo circa un anno, riprende gli studi, recuperando l’anno perso.
Consegue il diploma di Operatore Turistico e segue poi uno stage a Roma presso un importante Tour Operator. Si iscrive all’università di Messina nella facoltà di Economia e Commercio, studi che non terminerà perchè inizia il suo impegno diretto nel mondo del lavoro. Gianluca pratica vari sport, basket, nuoto, canottaggio, trekking ecc. Nonostante il suo grande impegno in campo lavorativo, la sua sete di sapere lo porta ad iscriversi alla facoltà di scienze politiche, corso di laurea in servizio sociale.

Un giovane che avrebbe solo voluto dare corpo ai suoi sogni, con la purezza dei suoi sentimenti e la normalità della sua vita, vissuta in un angolo infelice del nostro Paese.

I suoi sogni si sono spenti, per mano criminale, il 24 maggio 2005, ma nella nostra memoria Gianluca rimane vivo e nella nostra azione quotidiana diventa monito fermo per non piegarsi mai alla violenza mafiosa e per aspettare una pena esemplare per i colpevoli del suo omicidio.

 

 

 

 

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